Rileggendo alcuni commenti (soprattutto in riferimento a questo post) vorrei integrare:
noi denunciavamo lo schifo del calcio italiano da ben prima di calciopoli prendendoci gli insulti di tutti. Tutti a dirci: piagnoni, non sapete perdere, pensate a vincere, attaccateve, ridicoli, fate ride, voi istigate alla violenza. Questo ci hanno vomitato addosso per anni e anni.
I vostri giornalisti, distinti, incravattati e prezzolati, non hanno mai detto nulla pur sapendo tutto!
Sono conniventi e perciò correi impuniti.
Questo è quello che fa più ribrezzo nel nostro Paese, non è tanto il potente o il furbo di turno ma l’omertà (soprattutto di chi deve denunciare come dovere professionale).
Scusate i toni e lo sfogo ma questo è quello che accade in Italia (dove assolutamente c’è informazione condizionata, per non usare altri termini) nel calcio come in sfere ben più importanti della nostra vita politica e sociale.
Il calcio e lo sport in generale sono assolutamente modelli rappresentativi della più vasta e complessa realtà sociale.
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sabato 21 giugno 2008
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2 commenti:
Circa il marcio di calciopoli, secondo me è sbagliato dire che "la roma" sapeva e lo diceva, poi "i giornalisti" la sapevano ma lo tacciavano.
Per me le cose sono più complesse di così.
E' vero che prima che calciopoli scoppiasse, più o meno tutti credevamo che esistesse una regia più o meno occulta che gravitasse dalle parti di Torino, ma nessuno si aspettava una cosa così evidente e così grande.
Oggi c'è più trasparenza e anche se riguardo alla condotta riguardo degli arbitri possiamo parlare di incompetenze, sbagli, pressione psicologica o sudditanze etc, non possiamo affermare che ci sia stata una nuova cupola dietro ai campionati post-calciopoli. Ecco perchè penso che uno striscione come quello "Inter = Ladri" lasciano il tempo che trovano.
Caro Simo, il fatto che è che [noi interisti oh yeah] abbiamo vinto il campionato perchè nel girone di andata abbiamo stra-dominato, al girone di ritorno siamo andati così così campando di rendita, finendo per rischiare addirittura di perdere il primato mantenuto sin dall'inizio e mandando a puttane il campionato intero, il quale, ti ricordo, lo abbiamo vinto solo(!) all'ultima partita.
Tutto il resto è noia! (no, non ho detto gioia)
Il “noi” è riferito ad un certo tipo di informazione (microscopica minoranza) che ha sempre denunciato, e continua a farlo, le cose che non vanno (in questo caso nel calcio) subendone le emarginanti ed impedenti conseguenze.
Indegnamente in quel “noi” mi ci sono infilato anch’io cercando di farlo nel mio piccolo (con il passaparola, con le discussioni, con lo scambio di opinioni, ecc.) promettendo a me stesso che se mai avessi avuto un qualche strumento per farlo a più ampio raggio l’avrei sicuramente sfruttato.
Ma l’ambiguità di quel “noi” sta lì a sottolineare anche tutte le battaglie condotte dalla nostra società Roma che da anni, sopratutto grazie al carattere di un uomo d’altri tempi (il nostro presidente Franco Sensi), si batte contro i poteri forti e non proprio puliti che governano il nostro calcio, la nostra società.
In quel “noi” rientrano i tifosi, la parte più sana di questo sport (checché se ne dica in giro) e tutte quelle persone che non possono più lavorare in questo ambiente (vedi Zeman e le sue denunce).
In quel “noi” sicuramente non entrano gli stessi personaggi, le stesse facce, che stanno ancora lì, e sono la quasi totalità, ad indicare che è cambiato poco o nulla (a dispetto di quello che vi dicono e vi millantano) come Matarrese (presidente della Lega Calcio), Abete (presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio), Secco (direttore sportivo della Juventus), Lippi (allenatore della “Juventus dei tempi d’oro” osannato come c.t. della nazionale campione del mondo e oggi tanto agognato come successore di Donadoni), e potrei continuare all’infinito.
Trasparenza? Forse conosco un diverso significato di tale termine.
Giudicate voi...
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