Dopo illazioni, certezze presunte, opinioni discordanti origliate qua e là ho avvertito la necessità di fare chiarezza sulla questione Giuly.
Il giocatore, ad un anno dal suo arrivo, ha preso la decisione di lasciare la Roma per andare a giocare nel Paris St.Germain. Il motivo è da ricondurre ai metodi di allenamento che il giocatore ha definito sfiancanti. In effetti il suo parere sugli allenamenti svolti a Trigoria lo aveva espresso anche poco dopo il suo arrivo facendo il paragone con quelli, più blandi, del Barcellona.
Queste le sue parole (dello scorso 22 luglio) riferite in una delle sue ultime dichiarazioni da giallorosso:
“In Italia quello che mi ha deluso non è stato il gioco o la qualità dei giocatori - ha detto il centrocampista a France Football - ma ho sofferto tanto negli allenamenti. È troppo, troppo, troppo lavoro! - ha proseguito - il calcio, per me, è soprattutto un piacere. Alla Roma invece non ne provavo più molto allenandomi perché lavoravamo come dei pazzi. Nelle partite andava meglio, ma non sono mai stato me stesso come a Barcellona o a Monaco. L’unico vantaggio è di aver constatato che sono ancora fisicamente molto robusto. Ma un anno è sufficiente. Il giorno che non ti senti più a tuo agio in un club, è meglio provare ad andarsene. Ed è quello che ho fatto.”
I duri impegni atletici e fisici, la nostalgia del suo Paese e soprattutto della sua famiglia, rimasta in Francia, hanno in definitiva spinto il calciatore a cambiare maglia pur dimostrando grande riconoscenza alla società ed ai suoi tifosi.
Insomma l'ennesima dimostrazione che qui a Roma si lavora e lo si fa anche intensamente e scrupolosamente bene.
Bisogna esser sempre più fieri, a mio giudizio, di questa società onesta, trasparente e profondamente corretta sia verso il proprio interno sia verso l'esterno (diciamo pure che il contesto in cui si trova ad operare non è proprio trai i più puliti, non credete?).
mercoledì 30 luglio 2008
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