Sabato 10 maggio (tra due giorni) Daniele De Rossi e Adidas ci danno appuntamento al Galoppatoio di Villa Borghese (Roma) per l’evento “Come and play my game”.
Il nostro Danielino ne ha fatta di strada dai tempi dell’Ostiamare (società in cui ha cominciato a dare i suoi primi calci al pallone) sino a divenire, a 25 anni, titolare inamovibile della Roma (e molto probabilmente il futuro capitano) e della nazionale italiana.
Il 2006 è stato l’anno della sua vera consacrazione internazionale con la vittoria azzurra ai Mondiali di calcio svolti in Germania.
Il 2008 sembra però quello del suo accesso nell’olimpo dei giocatori più forti e conosciuti al mondo tanto che l’Adidas, in assoluto uno dei maggiori brand di abbigliamento sportivo, lo ha reso uno dei protagonisti della sua nuova campagna pubblicitaria.
In effetti lo scontro tra titani Adidas e Nike e la sempre più stretta vicinanza agli Europei di calcio hanno spinto i due marchi alla realizzazione di nuove campagne pubblicitarie continentali che come ovvio invaderanno i media classici (tv, radio, stampa, ecc.) ma daranno vita anche a molte azioni di marketing non convenzionale di tipo viral (dove l’impiego di internet spadroneggia) e guerrillia (eventi, istallazioni, azioni on the street, ecc).
Le due campagne si differenziano molto tra loro perché diverse sono le filosofie che le guidano e che rispecchiano le identità e le vision dei due brand.
Quella dell’Adidas ha per titolo Dream Big ed è un vero e proprio progetto cinematografico realizzato in tre piccoli paesi europei: Andorra, Isole Scilly e San Marino. De Rossi, Kakà, Messi, Gerrard, Beckham e tanti altri sono gli inviati che portano in dono ai bambini di questi piccoli paesi la consapevolezza di poter sognare in grande: anche se si vive in posti pressoché sconosciuti, con la voglia e la gioia di allenarsi, si può aspirare a diventare dei grandi campioni.
Nella vita non si finisce mai di ringraziare, il solo fatto che siamo qui e condividiamo la stessa inossidabile passione da anni lo dobbiamo in qualche modo a qualcuno. Dunque ringrazio tutti coloro che per svago, curiosità, coercizione o semplicemente errore sono entrati nel mio blog. (eh si, ringraziare chi non si conosce non è prassi comune ma il web riesce a farci fare anche questo).
who
Chi sono? Bé, posso dire che vorrei tanto saperlo anch'io. Quello che di sicuro posso dirvi su di me è che mi chiamo Simone (o Symon, fate voi) ed ho una grande (ma che dico grande?), immensa (immensa?), insomma de più, fede nella squadra della città in cui sono nato ed in cui passo il 90% delle mie giornate. Penso questo possa bastarvi come biglietto da visita... non vorrete mica che vi tedi con qualcos’altro!
what
Talk aboutasr è il mio blog ma anche il vostro blog, il blog di tutti coloro che sono appassionati di Roma e della Roma. Noi "voci libere" che seguiamo la nostra squadra con il cuore e nient’altro, noi tifosi puri, veri, noi pronti a tutto per difendere i nostri colori. Questo blog dà voce a tutti noi! Sfruttiamolo, facciamoci sentire, facciamo prender vita ad uno strumento “below the line”, libero, non convenzionale e anticonformista. Facciamolo nostro.
Where
Perché su internet? Perché è lo strumento principe della condivisione, partecipazione, collaborazione e della libertà di espressione.
Perché in un blog? Perché io posso scrivere e pubblicare ciò che voglio e voi anche! Sono pronto ad ogni vostro commento, opinione, pensiero, insulto (andateci piano però è!) e qualsiasi cosa (sensata) vi passi per la testa.
when
Non importa quando l'importante è iniziare a farle le cose, no? Non so voi ma a me è venuta la voglia di cominciare a dirle due cosette!
Why
Perché Talk about asr? Perché arrivi ad un certo punto e ti incazzi per quello che viene detto sui giornali, in televisione, sulle radio in merito alla tua squadra (e fermiamoci qui) e ti cominci a domandare come mai quel giornalista scrive certe cose, quella radio parla in quel modo. Ci sono giornalisti che non ne prendono una dal 15-18, altri che ci arrivano dopo qualche mese, altri che parlano senza sapere come stanno le cose. Ci sono titoli inventati di sana pianta per vendere qualche copia in più e puntualmente contraddetti il giorno seguente, opinioni fatte passare per cronache. Ma ti rendi anche conto che tutto non può accadere per caso, o per l’assoluta incompetenza “della penna” di qualcuno. Ti rendi conto che a volte c’è dell’altro, che dietro c’è qualcosa che non viene palesato. Allora cominci ad indagare: chi è il “padrone” di quella radio? L’editore di quel giornale? Chi è quel giornalista? È possibile ipotizzare la presenza di interessi personali, lobby, “guerre” tra radio (interne al cosiddetto etere romano) tra quotidiani per accaparrarsi più consensi (e quindi ascoltatori, lettori, ecc.) a scapito della veridicità delle notizie? Cercheremo di scoprirlo insieme, qualora lo vogliate.
Qualsiasi idea “ASR-munita” vi venga in mente segnalatela (nei commenti o tramite e-mail, msn, ecc.). Disegni, frasi, poesie, canzoni... saranno pubblicate sul blog con il nome e i contatti dell’autore. Talkaboutasr sarà lieto di ospitare le vostre “opere d’arte”. Dunque spazio alla fantasia e alla creatività!
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