domenica 8 giugno 2008

Tifosi veri CERCASI

Non capisco.
Non riesco a capire il clima negativo e pesante che aleggia tra i tifosi della Roma.
Io i tifosi della Roma non li capisco più.
Perché sento tanta sfiducia, disprezzo, irriconoscenza?
Non posso credere che tutto ciò sia legato alla
questione Soros. Va bene la Roma non è stata ceduta, la trattativa non è andata in porto, e allora? Mi sembra che si possa continuare con l’attuale dirigenza, con il progetto iniziato circa tre anni fa. Un progetto che ha portato la Roma a grandi livelli. Stiamo da due anni tra le prime otto squadre d’Europa. Giochiamo un calcio bello, divertente, a tratti spumeggiante.
Dove sono i tifosi che cantano Maciniamo chilometri, superiamo gli ostacoli con la Roma in fondo al cuor oppure Ovunque tu sarai io non ti lascerò mai, A.S.Roma dai vinci per noi? Dove sono i tifosi che affollavano lo stadio quando la Roma riusciva a stento a giocarsi la parte destra della classifica? Quando si giocava Roma-Vicenza nel ‘97? Oppure quando i calciatori si chiamavano Musiello, Lanna, Annoni, Servidei?
Dove sono i veri tifosi della Roma? Dove siete?
È possibile che ci siamo tutti quanti imborghesiti?
Stiamo facendo la fine che ha fatto la Sinistra in Italia nelle ultime elezioni. Tutti a pensare a strane teorie, a fare le pulci alla squadra, alla società, al singolo giocatore sulla base di concetti astratti, problemi distanti anni luce dalla realtà. Tutti intenti a fare strane demagogie, a scordare il passato (anche recentissimo), a cavalcare l’onda che arriva (qualsiasi sia), a fare gli intellettuali, i radical chic. Dove sta la voce del popolo? La sua forza prorompente? Le sue meravigliose manifestazioni fatte di voce, colore, vitalità contro le ingiustizie, i soprusi, il potere?
Sono veramente deluso. Siamo finiti per accapigliarci tra noi. Ci battiamo verbalmente l’uno contro l’altro nelle radio, nei talk-show televisivi, nei bar. Ci siamo ridotti al tutti contro tutti in una “lotta” che annienta solo noi stessi.
Gli altri, quelli che non ci sopportano, sono riusciti nel loro obiettivo. Hanno vinto. Loro sì che se ne sono accorti di questo. La cosa grave è che non ci siamo accorti noi di aver perso e continuiamo a non farlo.
La colpa di tutto ciò la imputo solo a noi stessi e non ai nostri “nemici”. Lo so loro sono forti, astuti e sfruttano qualsiasi mezzo (anche quello più infimo) per fregarci, disunirci, sparpagliarci, disperderci. Hanno cavalli di Troia dappertutto, usano anche mezzi non convenzionali, hanno talpe, infiltrati. Provengono da fuori ma sono molti quelli che cercano di farci cadere da dentro, che si fingono Romanisti.
Non vi siete stancati di farvi trattare come zimbelli dagli organi d’informazione (soprattutto del Nord)?
Uniamoci ancora, stiamo stretti indissolubili. Facciamo quadrato intorno alla società, alla squadra. I giocatori lo hanno fatto, il tecnico lo ha fatto. Noi? Cosa vogliamo fare?


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